Arte, Africa, Rivoluzione

 

A che serve l'arte? È una domanda che mi faccio spesso, dalla mia posizione di non-artista, di non-curatrice, di donna che ha messo l'impegno sociale al primo posto nella scala personale dei valori e che dalle arti visuali è attratta e al tempo stesso intimidita. È una domanda a cui ho trovato una risposta convincente (seppur parziale e non definitiva) anche grazie a Simon Njami, Adama Sanneh e Marco Scotini, che lo scorso primo aprile erano ai Frigoriferi Milanesi per parlare di arte, Africa e rappresentazioni africane.

di Stefania Ragusa - foto di Dante Farricella

pubblicato da DoppioZero il 5 Maggio 2017

 

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da leggere

 

Where Future Beats
Il futuro pulsa a Lagos. E a Milano

 Where Future beats, mostra ospitata alla Casa del Pane in occasione del 27° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina di Milano e in collaborazione con Lagos Photo

I'm not yor negro

Non c’era miglior film con il quale inaugurare il 27° Festival del Cinema Africano d’Asia e America Latina. I’m not your negro di Raoul Peck è il perfetto manifesto di quello che dovrebbe essere il cinema: universale, d’autore, di resistenza.

Picture @ an exibition

Un'interazione, una riflessione che si trasforma in gesto di fronte all'immagine Royal 2 dell’angolana Keyezua, impegnata sui temi femminili e sui riflessi della tradizione

Dak'art 2016 - nel Blu dipinto di Blu.

Il verso di una poesia di Senghor, La cité dans le jour Blue, utopia di una città e di un continente libero è stato l’orizzonte che ha ispirato Simon Njami nella direzione della 12° Biennale di Arte contemporanea di Dakar svoltasi dal 3 Maggio al 2 Giugno.

Black Pride Prada

Tre progetti che, con modalità  e personalità diverse, hanno intrecciato
una  suggestiva riflessione su razza, genere e ritualità.

 

 

We call it Africa

 
Alla galleria Officine dell’Immagine di Milano, fino al 2 aprile
quattro artisti  accomunati dal talento e dal rifiuto dell’etnico
ci mettono davanti a un’Africa combattiva e inedita

 

 

Fathi Hassan, l'invenzione della scrittura

Fathi Hassan, primo artista africano a partecipare alla Biennale di Venezia,
ci incontra all'ultima edizione di Arte Fiera di Bologna

Africa oggi, lo stato dell'Arte

Simon Njami, scrittore, critico e curatore di grande levatura,
ci ha rilasciato questa intervista lo scorso marzo, a Modena
 
"Il futuro oggi appartiene all’Africa, perché a quanto pare è già stato in tutti gli altri luoghi". Nei discorsi di Okwui Enwezor, noto curatore e critico d’arte d’origine nigeriana, questa affermazione è ricorrente. Ed è difficile non condividerla. In molti sensi oggi l’Africa è il futuro del mondo. Le 54 nazioni che compongono questo grande continente sono attraversate, ciascuna a suo modo, da un incredibile fermento e dalla voglia di guardare avanti. Permangono, è innegabile, grosse criticità, ma i cambiamenti e le opportunità si moltiplicano, delineando nuovi scenari, attraenti e stimolanti. Di tutto questo, però, in Europa e in particolare in Italia, si parla poco e male. L’Africa continua a essere rappresentata come un continente alla deriva, un monolite senza nulla da offrire e in cui pulsa un cuore di tenebra. Sisters’ Grace nasce con l’obiettivo di contrastare questa visione deformata, che fa torto agli africani e penalizza quanti all’Africa potrebbero guardare per allargare le proprie conoscenze, trarre nuovi spunti e immaginare altre possibilità.

 

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